Quest’anno ricorre il 30° anniversario della scomparsa di Gian Carlo Grassi. Senza entrare in alcuna tematica commemorativa della sua figura di Alpinista , voglio però onorare l’amico con il quale ho condiviso scalate e aperture di nuove vie. Per questo motivo ho deciso di riattrezzare la via che avevamo aperto insieme il 3/4Luglio 1990 sulla parete sud del Torrione Centrale della Cristalliera, montagna amatissima da Gian Carlo, sulla quale ha aperto numerosissime vie.
Dalla primavera del 1990 fosche nubi di guerra si addensavano sul Medio Oriente con Saddam Hussein che minacciava di bruciare Israele ed intanto si preparava ad invadere il Kuwait mentre gli Americani si apprestavano all’attacco dell’Iraq. Da qui il nome della via :
Questo articolo è apparso su Alpidoc, la rivista delle sezioni CAI del Cuneese. E’ un omaggio al grande alpinista cuneese Matteo Campia, che aprì numerose vie, soprattutto sulle Alpi Marittime. Più modestamente io con altri otto amici abbiamo scalato la Cresta Nord-Ovest all’Asta Sottana, in uno degli angoli remoti delle Marittime. E questo è il racconto della salita.
‘Na Via c’an Pia Ovvero ”Una Via Campia” Tre cordate in contemporanea lungo una via decisamente fuori moda: la cresta nordovest dell’Asta Sottana. Un record di presenze per il quale è facile prevedere un lungo periodo d’imbattibilità. Guarda e dimmi un po’, cos’è quella montagna, quella che si vede così alta e grande risalendo quella valle lì, sì la Valle Gesso. No, non la parte che va verso Entracque ma quella che sale alle Terme. Sì proprio prima di Sant’Anna, te la trovi davanti, così geometrica, triangolare ed anche imponente, non ti pare? Beh, certo che nel mondo di montagne più eleganti e prestigiose ce ne devono essere ma questa qui si difende mica male, neh! E poi guarda un po’ quella cresta, quella di destra, come sale slanciata. Chissà che roba salire su di lì, magari non si è ancora arrampicato nessuno. Ma cosa dici, è così evidente, penserai mica che qualcuno ce l’abbia lasciata per la nostra bella faccia. Anzi, mi sa che Campia ci abbia messo di sicuro lo zampino; quello si è cacciato su dappertutto da queste parti e una cosa così non se la sarà lasciata di certo sfuggire. Boh! In ogni caso andiamo a vedere di che si tratta. Ma che ci fa tutta sta gente che sale su al Barbero, mica vorranno andare su per di là tutti quanti? Ma non vedi: hanno già sentito l’odore del sugo per gli spaghetti, e poi qualche pinta mi è parso di averla intravista fuoriuscire dagli zaini. A gozzovigliare mi sembrano ben preparati, ma ad arrampicarsi direi meno.
Tribulasiun Avevamo detto le ultime parole famose “finalmente ci godiamo la cima”. Erano le 2 del pomeriggio di una magnifica giornata di luglio ed eravamo in cima al Becco Meridionale della Tribolazione. Altroché se ci siamo goduti la cima: lassù ci siamo stati 18 ore, notte compresa.
Sto rileggendo un vecchio libro dall’ humor tutto inglese (tre uomini in barca) e allo stesso tempo chattando sui social. Una tipa mi scrive che mentre io facevo la via del Divino e dell’Epidemico a Noasca, lei ha fatto la Via del Pesce. Vado a vedere chi è la donzella, vedo che è una sportivona mica da ridere e va in montagna come piace a me. Peccato sia di Milano…sarà una che se la tira a prescindere. Va beh, non diamo retta ai pregiudizi e avventuriamoci nella comunicazione impersonale dei messaggini in rete, con faccine, battute e tutto il resto. Accidenti, viene fuori una tipa competente, simpatica che risponde in modalità free. Sarà sicuramente una milanese di adozione.
Punta Cristalliera (2550m) – Via Fior di Loto/Diedro Dassano/Placca Motti-Ghirardi 250m, 6b/ 5c obbl.
Roberto tipregotipregotiprego scaliamo la Cristalliera, guarda che posto! Ok ok che via facciamo? Non quella superspittata dai, magari una tutta da proteggere, da stringere un po’ le chiappe… Fior di Loto sembra bella, non trovo ripetizioni recenti né relazioni precise. Allora, la via è di Galante e soci, fatta nel ’73… è una delle vie del Nuovo Mattino! Ok ok facciamola. Portiamo il martello? Sempre.