
Arrampicare con nut e friend, il corso rivoluzionario!
Il Vallone di Sea prende origine dal piccolo paese Forno Alpi Graie nelle Valli di Lanzo. Da qui parte una strada sterrata non carrozzabile che si apre a due possibilità: guadare il fiume e raggiungere alcune delle imponenti pareti di arrampicata che caratterizzano il vallone sul lato destro idrografico oppure continuare per il sentiero che porta fino al Col di Sea (3100 mt) al confine con la Francia. Anche da questa parte sono presenti settori di scalata, meno imponenti rispetto agli altri, ma apprezzabili soprattutto in tardo autunno, perchè prendono sole già dal mattino. Contrariamente a ciò che molti pensano, è il vallone di Sea ad essere stato il luogo di nascita del movimento del Nuovo Mattino, sviluppandosi e diventando famoso solo alcuni anni dopo nell’adiacente Valle dell’Orco.
Thunder - Parete Perduta, Valle Orco
Settembre 2016
Era uno di quei giorni di fine estate in cui, archiviati i progetti estivi, ci si dovrebbe riposare, uno di quei giorni in cui si vuole stare serenamente da soli in montagna. Vista la bella giornata decisi di andare a camminare in Valle Orco alla Bocchetta Fioria per vedere la familiare valle da una nuova prospettiva. Arrivato alla bocchetta mi si aprì alla vista un vallone selvaggio pieno di roccia con una parete che spiccava rispetto alle altre, la fotografai accuratamente e la misi nella to-do-list già rassegnato ad andarci tra chissà quanto tempo.
Idee di viaggio (low cost): Vallone di Noaschetta
Stanchi di spendere un intero weekend per fare la coda su di una via ai satelliti del Tacul? Impoveriti dalle spese di autostrada, tunnel e funivia per andare a scalare alle Aiguilles di Chamonix? Logorati dall’ansia di svegliarvi alle 4 al Torino e vedere attorno a voi solo nebbie delle più fitte? Ailefroide è noioso? Il calcare francese è bello, ma granito, fessure ed un rack di friend vi eccitano di più?
Lo sperone di Cima Fer è disegnato per il friulano: diedri, lame, spaccature di pietra onesta (*)
Via Gervasutti alla Cima Fer
Gli allievi del primo corso scoprono la prima via di Gervasutti in Sbarua. Questo è il primo contatto con il rude IV alla “moda vecchia” affrontato alla “moda nuova”, ovvero la dulfer affrontata in scarpette. Una volta terminato il corso sono numerosi gli allievi che si cimentano salendo da primi di cordata la “Gervasutti in Sbarua”. La ripetizione di vie come la Gervasutti in Sbarua è una sorta di banco di prova, che si diventi arrampicatori o alpinisti. Tra le grandi vie di Gervasutti sul Bianco e quella alla Sbarua ne esiste una che consente in una giornata di assaporare un po’ di avventura lontano dall’affollamento, una salita che si addice agli ex-allievi in cerca d’esperienza. In una mattina di un agosto bollente io e Laura decidiamo di trovare un po’ di refrigerio salendo la via Gervasutti alla Cima Fer, zona a noi del tutto sconosciuta.
Storie 'in quota' d'altri tempi...
Abbiamo conosciuto Maria Grazia Laetsch a fine Agosto. Ci troviamo a Ceresole Reale, la nostra attenzione è catturata da una baita in pietra decorata con fiori e cataste di legna di larice ordinate in modo certosino con stile austriaco. La curiosità è così forte da spingerci a chiedere una visita. Siamo accolti con enorme piacere ed orgoglio, una stufa nell’angolo della cucina riscalda l’ambiente mentre inizia una lunga chiacchierata.