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Daniele Caneparo, un anno dopo la scomparsa

Tra pochi giorni, il 23 novembre, sarà un anno che Daniele Caneparo non è più con noi, il ricordo di Matteo Enrico.

foto Daniele

Alle 20 inoltrate di un giorno di agosto 2003, in quella che passerà agli annali come una delle estati più calde di sempre, io, mio fratello ed altri due amici siamo beatamente seduti sulla terrazza del Rifugio Envers des Aiguilles. Improvvisamente vediamo arrivare un uomo ed una donna. Prima di giungere sulla terrazza, l’uomo si ferma nei pressi di un rubinetto dell’acqua, si spoglia completamente, mutande incluse, ed inizia a darsi una bella rinfrescata. Lo riconosciamo, è Daniele Caneparo. Ridiamo divertiti. Ci salutiamo e scambiamo due battute. Non lo conosciamo ancora bene, se non per averlo incrociato in falesia qualche volta anni addietro.

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Mastro Lindo... Ruffiano Protesico - Nuova via in Val Maira

Non so voi, ma io rimpiango l’epopea del vecchio West, oppure il primo ottocento, dove una piazza o un luogo appartato (di solito un parco alle 5 di mattina!), erano i palcoscenici dei duelli che risolvevano attriti insanabili o discussioni inutili. Ora non si può più, ora devi sopportare che le persone possano fare quello che vogliono senza rispondere delle loro azioni.

vista di insieme

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Mariangelo Cappellozza

Mariangelo e la via dei Polacchi al Mont Maudit

Un giorno, costretto in casa dalle restrizioni dovute alla pandemia del “corona virus”, avevo la televisione accesa ma non vi badavo immerso in altre attività. Ad un tratto una frase colta di sfuggita mi fece alzare gli occhi, il conduttore (o conduttrice) della trasmissione stava intervistando una scrittrice, non mi ricordo più chi fosse, l’intervistata parlava della vita dei suoi antennati (nonni e bisnonni) ed esprimeva il suo rammarico perché, non essendoci l’abitudine a scrivere, non avevano lasciato traccia della loro vita se non attraverso racconti verbali, tramandati sempre più fiochi dai discendenti. Lei avrebbe voluto leggere episodi di quelle vite ma poteva invece solo immaginarle con la fantasia attraverso le poche notizie arrivate fino a lei.

Via Cappellozza Manera sulla Torre Rossa del Piantonetto
Ha ragione, mi sono detto, quante vite e personaggi interessanti scompaiono senza lasciare una traccia duratura. Riflettendoci bene però forse tutte le vite hanno qualche motivo di interesse che merita di essere raccontato, ma è l’abilità e la sensibilità dello scrittore che riesce a rendere avvincenti anche gli episodi che appartengono a vite semplici e normali
Quando invece il personaggio per: azioni, comportamenti, mentalità, esce in modo evidente dalla normalità allora diventa molto più facile raccontarlo. Il personaggio di cui io intendo raccontare aveva molte cose che lo evidenziavano dalla normalità a cominciare dal nome: Mariangelo Cappellozza. Una qualità emergeva sulle altre: sapeva essere sempre, comunque, divertente.

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Corso TRAD 2020

Scuola G.Gervasutti, la ripartenza inizia col Corso di arrampicata “Trad”


Sabato 5 Settembre 2020, in occasione del raduno alpinistico-escursionistico in Val Grande in Verticale a Forno Alpi Graie, la scuola G.Gervasutti ha organizzato il suo primo corso dopo il lock-down primaverile.

Le attività della Scuola, come tutte le altre attività del nostro sodalizio, si erano fermate all’inizio del mese di marzo dopo la prima uscita del corso di arrampicata libera.
Niente corso di alpinismo, nessuna riunione al Monte dei Cappuccini per discutere animatamente sull’attività della scuola, sulla organizzazione dei corsi, sulle serate eventi di alpinismo ecc. Come in tutti gli altri ambiti del nostro vivere quotidiano siamo entrati in stand-by e la Scuola è uscita dalle nostre menti, oberate da altri pensieri ed inquietudini.
Dopo questo brutto periodo, si è deciso di provare a ripartire, senza troppi voli pindarici, e quale migliore occasione di un “mini-corso” che ci permettesse di rivederci, e ricominciare ad insegnare ad allievi entusiasti la pratica dell’alpinismo?

20200905 112404

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Grand Hotel Piantonetto: una nuova, lunga ed avventurosa, via WILD

Grand Hotel Piantonetto: una nuova, lunga ed avventurosa, via WILD

Martina in L2 foto ZucconQuante volte, percorrendo le valli del Gran Paradiso, ho rischiato il frontale tentando di scorgere spicchi di roccia dove aprire una via nuova, magari lunga, continua, impegnativa ed ovviamente bellissima! Moltissime.

Purtroppo, come molti sottolineano, i grandi apritori che imperversarono dai ruggenti anni del Nuovo Mattino in poi ci hanno lasciato ben poco.

Apparentemente ogni sasso sembra saturo di itinerari, e per i più giovani non rimane che andare ad impelagarsi in punta alle montagne, con avvicinamenti dalle 3 ore in su, o intestardirsi nell’aprire l’ennesima via a spit a distanze poco onorevoli dalle altre già presenti sulle pareti più famose.

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