Nel 1962 la parete Nord del Corno Stella fu superata, attraverso quella che venne denominata la via del Diedro Rosso, da due fortissimi alpinisti francesi Franck Ruggeri e Didier Ughetto.
Questa estate, Claudio Battezzati (INA e Direttore del corso di Alpinismo Avanzato) e GianPiero Porcheddu (Aspirante Istruttore) l'hanno ripetuta.
Correva l’anno 1984 quando due giovani istruttori della Scuola, Alessandro e Andrea, disegnavano sulla Torre staccata del Becco di Valsoera la via “Sturm und Drang” Alessandro Zuccon e Andrea Giorda diventati Accademici sono ancora istruttori della Scuola e un punto di riferimento per tutti gli istruttori attuali.
Nell’anno che corre, 2019, due giovani istruttori della Scuola, Filippo e Federico, insieme ad Alessandro hanno deciso di ricordare il trentacinquesimo anniversario dell’apertura ripetendo la via. Un commento sintetico dei giovani: “Un viaggio nella storia dell'alpinismo, una giornata indimenticabile che ci fa tornare indietro nel 1984, sbalorditi dell'audacia che i due ebbero a salire quella linea. Buon anniversario Zuc.”
Tra queste alcune foto della prima salita. archivio Zuc
Una nuova cascata in Valnontey. Un viaggio nell'avventura. "Ghiaccio Nascosto" che rivela emozioni profonde, vissute e raccontate da Mirko e Fabio sulle orme dei loro Maestri. [Fabio Ventre Istruttore Sezionale Mirko VIgorita Aspirante Istruttore]
-Девушка! -No, guarda che bambina si dice девочка, ragazza si dice Девушка! -Cavolo, hai ragione, povera Tatiana, con noi due avrà filo da torcere.
Si, sono parole russe, alfabeto cirillico, una lingua bellissima, ma perché? Perché Martina ed io ci siamo sciroppati un anno di corso di lingua russa, ogni martedì, con la mitica Tatiana, dolcissima maestra bielorussa, dalla santa pazienza, ma non fatela arrabbiare. La domanda tuttavia rimane, PERCHE’?
La salita della famosa cresta Preuss all’Aiguille du Savoie (3304m) effettuata da 4 cordate del 69° corso di alpinismo della Scuola Gervasutti. Qui nel racconto di Eugenia Passet
Il rifugio Dalmazzi spunta piccolo ma fiero su un promontorio in mezzo alle montagne, dalla sua terrazza domina tutta la Val Ferret e divide il mondo reale dal mondo avventuroso e surreale degli alpinisti. Con una bella passeggiata che in questa annata si presenta più semplice per la poca neve, si arriva al cospetto del ghiacciaio che pian piano si sta ritirando e si trasforma in rivoli di acqua che scorrono verso valle. Come si addice ad una buona scuola, il primo giorno è stato dedicato ad illustrare le manovre di soccorso e di recupero.