
Corto Maltese - Nuova via in Val Soana
CORTO MALTESE
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Sto rileggendo un vecchio libro dall’ humor tutto inglese (tre uomini in barca) e allo stesso tempo chattando sui social.
Una tipa mi scrive che mentre io facevo la via del Divino e dell’Epidemico a Noasca, lei ha fatto la Via del Pesce.
Vado a vedere chi è la donzella, vedo che è una sportivona mica da ridere e va in montagna come piace a me.
Peccato sia di Milano…sarà una che se la tira a prescindere. Va beh, non diamo retta ai pregiudizi e avventuriamoci nella comunicazione impersonale dei messaggini in rete, con faccine, battute e tutto il resto.
Accidenti, viene fuori una tipa competente, simpatica che risponde in modalità free. Sarà sicuramente una milanese di adozione.
Punta Cristalliera (2550m) – Via Fior di Loto/Diedro Dassano/Placca Motti-Ghirardi
Punta Cristalliera (2550m) – Via Fior di Loto/Diedro Dassano/Placca Motti-Ghirardi
250m, 6b/ 5c obbl.
Roberto tipregotipregotiprego scaliamo la Cristalliera, guarda che posto! Ok ok che via facciamo? Non quella superspittata dai, magari una tutta da proteggere, da stringere un po’ le chiappe… Fior di Loto sembra bella, non trovo ripetizioni recenti né relazioni precise. Allora, la via è di Galante e soci, fatta nel ’73… è una delle vie del Nuovo Mattino! Ok ok facciamola. Portiamo il martello? Sempre.
Spigolo Fornelli - Parete dei Militi in Valle Stretta
Spigolo Grigio o Spigolo Fornelli alla parete dei Militi in Valle Stretta.
Una via per tutti, ma non per i tanti. L’anno è il 1951. Pietro Fornelli, Giovanni Mauro e Luigi Pistamiglio aprono una via alla parete dei Militi in Valle stretta; la via prenderà il nome di Spigolo Grigio, o Spigolo Fornelli.
Fornelli, Mauro e Pistamiglio sono tre istruttori della neonata scuola G. Gervasutti: Mauro dal 1948, Fornelli e Pistamiglio dal 1951.
Oggi, se si guarda solo alla difficoltà in gradi e alla valutazione generale, poco poco che si sappia scalare – o che si pensi che scalare sia barcollare tra spit e spit -, si è tentati di ingaggiarsi su salite più impegnative: così fanno tanti.
La “Fornelli” alla Militi invece secondo me è una via per tutti: tutti coloro che alle prime armi, magari finito il corso di alpinismo, vogliono ingaggiarsi in una salita classica di grande soddisfazione: continua nelle difficoltà che propone; ottimamente protetta a spit che danno sicurezza ma non tolgono il piacere di cercare appigli, sempre sicuri, e appoggi, sempre franchi.
Zio, Nipote e le Valli di Lanzo
Se si scorrono le vicende alpinistiche delle Valli di Lanzo si incontrano dei personaggi che non possono essere dimenticati. Tra questi vi sono sicuramente Giuseppe Dionisi e suo nipote, Franco Ribetti.
Carlo Carena detto “il Carlaccio”
Scuola di Alpinismo Giusto Gervasutti
Qualche anno fa era sorta nella Gervasutti una iniziativa atta a tracciare un percorso storico della Scuola in occasione dei 70 anni dalla sua fondazione avvenuta nel 1948. Vicende estranee al mondo della scalata ci hanno distratti da questo interessante proposito e l’anniversario è ormai passato.
La “Gerva” non ha monopolizzato tutto l’alpinismo in ambito torinese dei primi 40 anni del dopoguerra; citerò ad esempio tre nomi di fuoriclasse che nulla hanno avuto a che fare con la scuola: Andrea Mellano, Paolo Armando, Marco Bernardi. Direi però che questi sono quasi delle eccezioni.
A me piace raccontare personaggi ed avventure alpinistiche ed in queste mie ricerche nel passato osservo che sempre compare un passaggio nella scuola Gervasutti, così poco a poco viene anche fuori un po’ di storia della nostra scuola.
Ora voglio raccontare un personaggio particolare il cui alpinismo è nato nella scuola Gervasutti: Carlo Carena detto “L’ Carlaciu”. Seguiranno poi un po’ di vicende di altri due personaggi importanti per la “Gerva”. Il fondatore e suo nipote: Giuseppe Dionisi e Franco Ribetti.
Ugo Manera