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Piantonetto e Triolet: ultime due uscite del Corso di Alpinismo 2018

Vallone di Piantonetto.

Con una certo spleen alcuni sibilano che tanto in Piantonetto piove anche quando fa bello, quindi…
Comunque, sbeffeggiando ogni meteo, gli intrepidi della Gerva si sparpagliano ostinati per il vallone.
Sabato il dire: spostamento della manovre pontesesosta, calata con il bilancino, calata con il ferito; a seguire interessantissima lezione del Direttore della Scuola sull’incidenza della presenza dell’uomo nella vita degli ungulati: lo sapevate che le interruzioni dell’alimentazione nello stambecco che alza il capo guardando l’escursionista hanno ripercussioni sulla sua salute? E poi indiscrezioni sulla vita sentimentale e sessuale del gipeto....

piantonetto ominiRientro al Rifugio Pontese: Mara, lo chef del Gran Paradiso, ci aspetta con i suoi appetitosi e lauti piatti.
Domenica il fare: sveglia alle 3.30, colazione alle 04.00 partenza 4.30. E tra il dire e il fare, c’è di mezzo una cenetta al Pontese.
Se una cosa l’hanno imparata, gli allievi, è che ci si sveglia presto; a parte il mantra: mezzo barcaiolo, asola e controasola.
Tutte le cordate si dirigono al Becco Meridionale della Tribolazione: chi non c’è mai stato capisce l’origine del nome. Chi c’è già stato sperava che piovesse – no scherzo.
Tutte le cordate sul Becco – per il Valsoera fa ancora troppo freddo.
Malvassora
Grassi - Re
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Diamante Pazzo
Conto fino a zero

Alle 17 gli ultimi rientrano al Pontese.
Ps. Sulla via ha nevischiato e non piovuto: salvi camoscio e broccoli.

 

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Bacino del Triolet - Monte Bianco

L’avventura continua, anche se si tratta dell’ultima uscita del corso di Alpinismo!

Questa volta la meta è il magico bacino del Triolet situato sopra la Val Ferret. La Val Ferret è una splendida vallata alpina situata in Valle d'Aosta, a nord della conca di Courmayeur. Si colloca ai piedi del massiccio del Monte Bianco e ne costituisce, insieme alla Val Veny, il suo limite geografico orientale.

Il rifugio Dalmazzi collocato alla base dei contrafforti dei Mont Rouge de Triolet fa da sentinella ad una delle zone più belle del massiccio del Monte Bianco “il Ghiacciaio del Triolet”.
dalmazziLa camminata per raggiungere il rifugio Dalmazzi, dove passeremo la notte, è lunga ma il paesaggio e l’ambiente ripagano la fatica. Il puntino giallo diventa sempre più vicino fino ad arrivare alla meta sudati e soddisfatti.

La giornata del Sabato ce la teniamo per scalare sulle placche granitiche dietro al rifugio e per raccogliere le energie per il giorno successivo. Infatti qualcuno si alzerà presto per affrontare la cresta Preuss che conduce in punta alla Aguille du Savoie, mentre gli altri andranno a scalare al Mont Rouges du Triolet che comunque non è proprio dietro l’angolo.

Dopo una bella cena tutti insieme, ottima e abbondante, che fa onore alla gestione del rifugio, e il tramonto mozzafiato sulla Val Ferret, chi prima e chi dopo andiamo a dormire. Le sveglie suonano ad orari diversi e ognuno parte alla volta delle sua avventura! Le pareti del Triolet sono da molti considerate tra le più belle delle Alpi, i più famosi scalatori, tra cui Manlio Motto, Michel Piola, Patrick Gabarrou, ecc.. hanno lasciato il loro segno aprendo delle vie bellissime su di un granito di qualità eccezionale.

Anche noi oggi cercheremo di seguire le bellissime linee tracciate da questi formidabili scalatori. La giornata è splendida, la nostra meta è la parete del Mont Rouge Du Triolet 2à Punta Centrale. La scelta degli istruttori ricade sulle vie: We Are the Champion, Profumo Proibito, Cristallina, Aspettando Asdrubale. Altri La bellissima cresta Preuss alla Aiguille du Savoie.

 

alba preuss

Alla base della parete del Mont Rouge du Triolet ancora all’ombra il freddo si fa sentire e sul primo tiro le mani sono un po’ intorpidite. Ma con l’arrivo del sole ci togliamo le giacche e la roccia incomincia a scaldarsi rendendo così piacevoli le salite. I più veloci decidono di continuare oltre l’ultimo tiro della via e arrivare fino in punta a godere del paesaggio.

Velocemente ogni cordata si cala in corda doppia e raggiunge la base della parete per poi rimettersi lo zaino in spalla e affrontare lo zoccolo in discesa. Al rientro in rifugio, incontriamo i ragazzi partiti alle 4 del mattino di ritorno dalla cresta Preuss alla Aiguille du Savoie. Ci raccontano della traversata del ghiacciaio e della progressione sulla cresta e dell’emozione una volta arrivati in cima! La giornata è stata lunga ma ne è valsa la pena come sempre!

Ottima conclusione del 70° Corso di Alpinismo, bravi tutti gli allievi che ci danno la carica per portare avanti questa scuola e grazie a tutti gli istruttori che con il loro contributo rendono possibile la sua esistenza!

 

Alè GERVA!!!

 

 mont rouge

vetta preuss

marti

preuss fabio

picco preuss

 

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