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Via del Conflitto Finale - Clocher du Tacul (Pilier Rouge - Parete Est)

Relazione da una ripetizione di Filippo Ghilardini con Chiara Raposo e Simone Avalis, durante il corso di Alpinismo della Scuola Gervasutti, 1 Luglio 2023.

Note:
Bellissima via in ambiente, totalmente in fessura, nessun chiodo presente, due spit di via di cui uno sul difficile blocco inziale di L3 che altrimenti costringerebbe a proteggersi in discesa e uno su L4 in un punto dove evidentemente vi è frequentemente una colata d’acqua. Soste a spit ottime e quasi sempre collegate, ma conviene calarsi su Empire State Building.
Stranamente la via non è recensita su nessun sito internet, merita assolutamente una ripetizione, è a mio parere superiore per bellezza e forse impegno rispetto alla vicina “Pifferaio di Spit” e ad altre vie più quotate dei satelliti.
Superati i primi due tiri, di “avvicinamento” (possibile variante al primo tiro “Piola” più a destra, 6b), i restanti 5 tiri sono un più bello dell’altro, davvero spettacolari senza mai essere troppo duri. Se il Pifferaio è data TD+ o addirittura ED (forse esagerato), questa secondo me è sull’ED-/ED.

TOPO

 Avvicinamento:

Dal rifugio Torino procedere in direzione del Col Flambeau, scendere in direzione dei satelliti del Mont Blanc du Tacul. Giunti al bivio di tracce, normalmente la più a sinistra porta in direzione del colle di Entreves (tralasciarla, le tracce più a destra portano invece in direzione Aiguille du Midi), seguire quindi la seconda traccia da sinistra, che più o meno a mezzacosta porta sotto la parete nord - est della Tour Ronde e poi verso il Gran Capucin. Giunti nella zona quasi pianeggiante sotto al Grand Cap, dirigersi quindi in direzione del Clocher verso sinistra. Tra i satelliti principali, il Clocher è il terzo a sinistra rispetto al Grand Capucin, dopo Trident e Chandelle (tra questi ultimi due si trova più in alto il Petit Clocher). Attacco della via nel punto più basso della parete Sud-Est in comune con il Pifferaio di Spit, la via Alexandre Boivin e all'incirca Empire State Building, poi la via si sposta sulla parete Est. Possibile variante al primo tiro "Piola", più a destra, 6b placca a fessura.

Descrizione:

L1. 5A, 50mt. La lunghezza dipende dal punto di attacco. Rampe fessurate divertenti e gradoni verso destra, in direzione dello spigolo.
L2 5B, 30mt. Tiro quasi di trasferimento, camino, gradoni, arrivati in vista di una sosta (Pifferaio di Spit), ignorarla e piegare a destra in placca, sosta a spit in prossimità di uno spit quasi più in basso della sosta stessa.
L3 6b+, 48mt. Partenza in discesa, duro blocco (conviene smoschettonare lo spit una volta fatto il passo) e poi una bellissima serie di fessure e fessurine verso sinistra (a destra corre Gran Torino e ancora più a destra è visibile la sosta per il pendolo di “La Cle des Champs”), un piccolo tettino fino a giungere sotto un più pronunciato tetto che si traversa verso destra. Prevedere materiale piccolo e medio doppio.
L4 6b, 30mt. Diedro fessurato verso destra, poi evidente tetto da traversare verso sinistra ad incastro di mano (spit all’inizio in corrispondenza di una colata), molto bello. Attenzione a far saltare le corde, se no possono incastrarsi all’uscita. Proseguire per fessure e poi verso la fine un po’ a sinistra abbandonando il diedro, stare sotto la verticale della sosta e scalare la fessura creata da un grosso blocco, un po’ di cautela a non tirare troppo il primo blocco più piccolo.
L5 6A+, 45mt. Mega tiro, iniziare a destra della sosta per fessura di mano, poi triplice fessura da scalare a piacere, si giunge sotto la verticale di un grosso fessurone, la sosta è più sulla destra in direzione di un bel diedro fessurato. A sinistra del fessurone corre invece “Pifferaio di Spit”.
L6 6b, 30mt. Fanta mega tiro, sulla destra super diedro fessurato da scalare di posizione e incastri, c’è anche il trucco. Si piega quindi a sinistra seguendo la linea logica del diedro.
L7 6c, 45mt. Ancora un Fanta mega tiro. Si sale sopra la sosta, poi si traversa verso sinistra sotto al tetto (utile friend n.4, qui la via Pifferaio di Spit si ricongiunge alla nostra), poi su dritti per fessure di mano, si incontra uno spit con anello nel caso in cui si volesse spezzare il tiro e si procede in direzione di un tettino che si supera facilmente utilizzando la fessura a destra. Poi ancora per fessure in direzione della fine della via. La sosta di empire si trova un po’ più in basso e a sinistra rispetto a dove si esce, è possibile utilizzarla non mettendo protezioni nella parte finale (attenzione ai secondi), oppure va allestita una sosta su una scaglia (attenzione) sulla verticale del diedro fessurato, per poi spostarsi successivamente alla soste a spit più in basso.

Discesa:
Dalla sosta di Empire (sosta tipo CT), seguire fedelmente tutte le calate di suddetta via, sostanzialmente sempre sulla linea dello spigolo, appena sulla sua sinistra faccia a monte. Se ci si sposta troppo a sinistra si trovano altre soste, delle vie Kousmine e Boivin, ma sono più a rischio incastro.

Materiale:

Materiale consigliato dall’ottima guida JMEditions: n.2 serie di friend BD 0.3 – 3 + una di micro (0.1-0.2) e un n.4. Forse basta un solo friend n.3. Nut potenzialmente utili su L3 ma non indispensabili. Corde da 60mt.

Storico:
La via fu aperta il 25 Settembre 1985 (tre anni prima del Pifferaio, 1988), da Gian Carlo Grassi e Isidoro Meneghin, utilizzando 35 protezioni, pare.

Bibliografia:
I gradi e le lunghezze trascritti fanno riferimento all’ottima e consigliatissima guida Mont Blanc Granite – Volume 4, Damilano Francois - Désécures Julien - Laurent Louis, JMEditions 2021. Attenzione all’altra guida di recente pubblicazione, non sempre precisa.

Commento personale:

La via è bellissima e assolutamente consigliabile, sempre ben proteggibile e a mio parere mai estrema. Non è inferiore ad altre vie classiche dei satelliti più blasonate
Il giacciaio è attualmente in ottime condizioni e la terminale non presenta problemi per l’accesso all’attacco originale, si pesta però neve con le scarpette per qualche metro poco dopo l’inizio della via.
Abbiamo incontrato qualche colata lungo i tiri 3-4-5 a causa delle piogge dei giorni precedenti, ma nulla di trascendentale.
I gradi mi sono sembrati abbastanza onesti, non stretti. Ho trovato forse un po’ fuori scala L3, il cui blocco iniziare è abbastanza duro.
Purtroppo a due tiri dal termine ha invece iniziato a piovere e nevicare fittamente, nonostante Cham Meteo non prevedesse precipitazioni. Il “pesce” sul Bianco invece non ha tradito.
Abbiamo comunque terminato la via e raggiunto le calate di Empire, e non senza qualche vicissitudine siamo tornati sul giacciaio, marci come pulcini. Credo sia la prima volta che sono contento di “vedere” la rampa finale del Flambeau, sotto la pioggia e nel nebbione, almeno ci siamo scaldati un po’.
Complimenti e grazie e Chiara, Simone e Fabio, bravissimi e stoici allievi del corso di Alpinismo della Scuola Gervasutti. E grazie a Mirko, che con la sua cordata ha condotto la salita, mi mancava molto fare una via assieme. 

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