
Adriano Trombetta - Il ricordo di Ugo Manera
Adriano Trombetta
Il 17 febbraio 2017 Adriano Trombetta, guida alpina, istruttore di alpinismo, veniva travolto da una valanga nel canalone dello Chaberton. Con lui perdevano la vita Margherita Beria, maestra di sci, ed Antonio Lovato istruttore della scuola di alpinismo Giusto Gervasutti.
Pochi giorni prima al cinema Massimo in Torino, in occasione di proiezioni di films del Banff mountain film festival, ci eravamo ancora scambiato allegre battute e punzecchiature.
Adriano era esuberante in molte cose ma io l’ho trovato sempre simpatico e divertente, oltre che scalatore fantasioso di alto livello. Sfogliando i miei numerosi scritti archiviati sul computer ho trovato una mail che gli avevo inviato quale risposta ad una domanda che mi aveva posto.
Adriano Trombetta: portatore sano di entusiasmo
Confessiamolo, anche chi si sente più attrezzato e ottimista in questo periodo è vittima di una sottile depressione. L'inattività ci spinge a frugare nei ricordi e nelle cose che ci hanno reso felici, sentiamo il bisogno di essere rincuorati dal passato per guardare al futuro.
Per caso mi sono imbattuto in questo video che è pura energia positiva, come solo Adriano Trombetta sapeva esprimere con i suoi amici.
Il luogo è l'Orrido di Chianocco, uno dei gioielli più nascosti della Valle di Susa. L'ambiente è straordinario e l'arrampicata fatta spesso di lanci su monoditi e biditi è molto selettiva.
Daniele Caneparo, un anno dopo la scomparsa
Tra pochi giorni, il 23 novembre, sarà un anno che Daniele Caneparo non è più con noi, il ricordo di Matteo Enrico.
Alle 20 inoltrate di un giorno di agosto 2003, in quella che passerà agli annali come una delle estati più calde di sempre, io, mio fratello ed altri due amici siamo beatamente seduti sulla terrazza del Rifugio Envers des Aiguilles. Improvvisamente vediamo arrivare un uomo ed una donna. Prima di giungere sulla terrazza, l’uomo si ferma nei pressi di un rubinetto dell’acqua, si spoglia completamente, mutande incluse, ed inizia a darsi una bella rinfrescata. Lo riconosciamo, è Daniele Caneparo. Ridiamo divertiti. Ci salutiamo e scambiamo due battute. Non lo conosciamo ancora bene, se non per averlo incrociato in falesia qualche volta anni addietro.
Mastro Lindo... Ruffiano Protesico - Nuova via in Val Maira
Non so voi, ma io rimpiango l’epopea del vecchio West, oppure il primo ottocento, dove una piazza o un luogo appartato (di solito un parco alle 5 di mattina!), erano i palcoscenici dei duelli che risolvevano attriti insanabili o discussioni inutili. Ora non si può più, ora devi sopportare che le persone possano fare quello che vogliono senza rispondere delle loro azioni.
Mariangelo Cappellozza
Mariangelo e la via dei Polacchi al Mont Maudit
Un giorno, costretto in casa dalle restrizioni dovute alla pandemia del “corona virus”, avevo la televisione accesa ma non vi badavo immerso in altre attività. Ad un tratto una frase colta di sfuggita mi fece alzare gli occhi, il conduttore (o conduttrice) della trasmissione stava intervistando una scrittrice, non mi ricordo più chi fosse, l’intervistata parlava della vita dei suoi antennati (nonni e bisnonni) ed esprimeva il suo rammarico perché, non essendoci l’abitudine a scrivere, non avevano lasciato traccia della loro vita se non attraverso racconti verbali, tramandati sempre più fiochi dai discendenti. Lei avrebbe voluto leggere episodi di quelle vite ma poteva invece solo immaginarle con la fantasia attraverso le poche notizie arrivate fino a lei.
Ha ragione, mi sono detto, quante vite e personaggi interessanti scompaiono senza lasciare una traccia duratura. Riflettendoci bene però forse tutte le vite hanno qualche motivo di interesse che merita di essere raccontato, ma è l’abilità e la sensibilità dello scrittore che riesce a rendere avvincenti anche gli episodi che appartengono a vite semplici e normali
Quando invece il personaggio per: azioni, comportamenti, mentalità, esce in modo evidente dalla normalità allora diventa molto più facile raccontarlo. Il personaggio di cui io intendo raccontare aveva molte cose che lo evidenziavano dalla normalità a cominciare dal nome: Mariangelo Cappellozza. Una qualità emergeva sulle altre: sapeva essere sempre, comunque, divertente.