Lo sperone di Cima Fer è disegnato per il friulano: diedri, lame, spaccature di pietra onesta (*)
Via Gervasutti alla Cima Fer
Gli allievi del primo corso scoprono la prima via di Gervasutti in Sbarua. Questo è il primo contatto con il rude IV alla “moda vecchia” affrontato alla “moda nuova”, ovvero la dulfer affrontata in scarpette. Una volta terminato il corso sono numerosi gli allievi che si cimentano salendo da primi di cordata la “Gervasutti in Sbarua”. La ripetizione di vie come la Gervasutti in Sbarua è una sorta di banco di prova, che si diventi arrampicatori o alpinisti. Tra le grandi vie di Gervasutti sul Bianco e quella alla Sbarua ne esiste una che consente in una giornata di assaporare un po’ di avventura lontano dall’affollamento, una salita che si addice agli ex-allievi in cerca d’esperienza. In una mattina di un agosto bollente io e Laura decidiamo di trovare un po’ di refrigerio salendo la via Gervasutti alla Cima Fer, zona a noi del tutto sconosciuta.

Anche quest’anno il corso di alpinismo della scuola G. Gervasutti è giunto al termine, gli allievi sembrano quasi dispiaciuti di mancare al solito appuntamento serale per le lezioni teoriche e a quello del week end per l’uscita in montagna. Quest’anno però qualcosa è cambiato in questo corso, cambia la direzione, che passa in mano a Giampiero Bertotti, istruttore nella scuola da diversi anni.

La Valle dell’Orco sta recentemente tornando ad essere fulcro e fucina di giovani arrampicatori, è questo un dato di fatto su cui intavolare un discorso più ampio, che riguarda l’arrampicata in generale, tra le cui pieghe sempre più si sta distinguendo la cosiddetta arrampicata “tradizionale”, goffa trasposizione in italiano del termine “Trad Climbing”, che è tutt’altro che un’arrampicata all’antica, quantomeno per quanto riguarda il Piemonte e le Alpi Occidentali. Un termine più appropriato potrebbe essere “Clean Climbing”, ovvero arrampicare utilizzando solo protezioni veloci mobili, in modo da lasciare la parete esattamente come la si è trovata, senza necessità di alterare la roccia.






